lunedì 17 gennaio 2011

Mac App Store e i profeti della domenica

Le pagine di ZDNet, qualche giorno prima del lancio di Mac App Store ci dipingevano uno scenario apocalittico (l'immagine è la loro) sullo stato dei prezzi dei software Mac all'indomani del lancio del nuovo AppStore per desktop.

Facendo leva sulla falsa credenza che oggi sia possibile sostenere software o videogiochi di alto livello a poco più di un dollaro a copia (argomento tanto falso quanto diffuso nella stampa di settore professionale e amatoriale), si profetizzava l'ecatombe del vecchio business model dei software costosi per un mercato decisamente di nicchia e (pochi lo sanno) falcidiato da una pirateria ben più funesta persino di quella PC.

Fatto sta che il giorno è giunto e... l'apocalisse non c'è stata! 
Anche i tanto strumentalizzati videogiochi nati su iOS hanno giocato al rialzo, come già fatto (peraltro con scarsissimi risultati, la gente è stupida sino ad un certo punto) su iPad. In questo caso si è trattato di aumenti decisamente consistenti: la serie Enigmo a circa 15 dollari al titolo e persino capolavori del casual come Angry Birds rialzati a circa 5 dollari a titolo. Passatempi per iOS offerti al costo di un titolo mainstream di qualche anno fa su Steam o di un più recente e valido vero videogioco indipendente (e ce ne sono anche di molto casual, ascoltate AsrLudicast 9).

Evidentemente piuttosto che distruggere il mercato, le volpi del deserto di App Store hanno pensato, nel loro piccolo, di sostenerlo. Perché? Quante software house conoscete che su iOS hanno mantenuto lo smalto ed il rilievo del loro titolo-sensazione? Evidentemente un prezzo più aggressivo è necessario per sostenere un business a lungo termine, cosa al momento pressoché impossibile anche per gli studi più agili. Per questo dopo il trampolino iOS molte software house o liquidano ad un publisher oppure migrano su piattaforme più danarose, forti dell'attenzione dei media e degli investitori.

In realtà tutto questo un interrogativo lo solleva. Siamo sicuri che fornire una versione più costosa ma funzionalmente identica di un software casual acquistabile a pochi euro sui portatili iOS sia una scelta saggia?

Oggi dall'App Store per iPad arriva un no detto con veemenza. Vediamo cosa succederà all'utenza MacOS dopo l'entusiasmo iniziale.

2 commenti:

  1. Oltre agli aumenti dei giochi iOS, c'è stata anche qualche riduzione sui prodotti Mac, però sono state basse al massimo una decina di euro su cinquanta.

    Meglio di niente ma nemmeno io ci credevo che tutto sarebbe sceso sotto i 5 euro... Il software Mac è molto più sofisticato di quello PC ed è giusto che costi molto di più.

    Lo spunto però è buono: Angry Birds io l'ho preso gratis per Android (al mio 3G è morta la batteria e ho ancora 6 mesi di piano da pagare così ho preferito comperare un Samsung da 200 euro per Facebook e poco altro).

    Non ci spenderei mai 5 Euro per giocarci sul MacBook. Quel poco che gioco sul MacBook preferisco spenderlo con qualcosa di più sostanzioso.

    Cos'è quello Steam di cui parli?

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  2. Steam è un programma che ti permette di acquistare videogiochi dal web. Lo trovi (anche per Mac) a questo indirizzo:

    http://store.steampowered.com/

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