giovedì 24 febbraio 2011

ImageShack cancella ImageShack Drive

Da ieri, dopo tre anni, ho di nuovo una connessione broadband fissa (presto un articolo dedicato). Nemmeno a farlo apposta, questa mattina mi collego al mio Imageshack Drive e al post del mio disco in cloud computing trovo un annuncio che dichiara la chiusura del servizio.

ImageShack Drive era un mix tra un disco in cloud computing ed un client di BitTorrent via Web. Per me che avevo una connessione a banda larga wireless era un'ottima alternativa: per scaricare un episodio di Pioneer One, ad esempio, era sufficiente dare in pasto al sito il link del file .torrent e lasciare che uno dei tanti nodi di download se la vedesse con esso mentre io ero offline (risparmiando sul traffico massimo mensile consentito). Utilizzando l'infrastruttura distribuita ad alte prestazioni di ImageShack, la velocità di download era mediamente molto alta (diversi Mb/s), quindi rispetto a scaricare direttamente dal mio PC, l'attività era anche molto più veloce a completarsi e più comoda, perché non avevi mai banda satura.

Una volta completato, il download rimaneva disponibile sull'HD virtuale (ogni job su un diverso nodo) e poteva essere scaricato via HTTP come un qualsiasi file pubblicato sul web (c'era anche l'opzione di zipparlo mentre lo si scaricava) eludendo i vari sistemi di throttling e packet filtering di operatori e VPN aziendali. Il piano prevedeva 40GB di storage e 15GB di download diretto mensile, più che sufficiente per quel poco che scarico io. Un altro grande vantaggio era avere la possibilità di monitorare o scaricare i file completati anche da mobile, grazie alla snella interfaccia HTTP e alla compressione integrata.

Questa bell'idea era molto economica: meno di 7€ al mese per il piano più modesto. Ora ImageShack ha deciso di chiuderla perché immagino non tutti gli utenti fossero disciplinati quanto me nell'utilizzo più legale possibile del servizio, che devo dire era anche ben monitorato dal punto di vista della pirateria. Probabilmente anche i costi di esercizio dovuti al successo dell'idea hanno influito sulla drastica scelta. Il problema è che la chiusura è avvenuta senza preavviso (e sul disco avevo un ricco romset del MAME, porca zozza!) e non disattivando gli abbonamenti su PayPal che, dalla loro prospettiva, ora sono donazioni ricorrenti.

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