venerdì 25 febbraio 2011

[Libri] Sotto le lune di Marte

La produzione letteraria più famosa di Burroghs è sicuramente il ciclo legato a Tarzan. Il primo personaggio creato dallo scrittore nel 1912, però, fu John Carter di Marte, un soldato sudista che per ragioni non meglio precisate finisce sul Pianeta Rosso e ne diventa l'eroe. Anche se non ricca come la produzione legata a Tarzan, quello di John Carter è comunque un ciclo molto lungo, composto da quasi due dozzine di romanzi seriali.

E' difficile catalogare il genere del racconto perché il suo stile è perennemente in bilico tra il fantasy e il fantascientifico. Come se ciò non bastasse, il romanzo è molto simile ad un diario di viaggio, in cui John Carter, in prima persona, narra le sue vicissitudini sul Pianeta Rosso e spiega al lettore gran parte degli usi e dei costumi delle sue genti. Ne esce qualcosa di epico ma al tempo stesso estremamente tradizionale che trasuda la cultura dell'epoca.

Le componenti pulp ci sono tutte: belle donzelle seminude, macchinari giganteschi e misteriosi, mostri orrendi, galeoni fluttuanti e velocissimi caccia dettagliano una società sull'orlo del collasso, perennemente in guerra e divisa tra le culture dei Marziani Rossi, umanoidi e civilizzati, e quella dei Marziani Verdi, giganteschi esseri con quattro braccia e occhi da insetto.

Come quasi tutti gli eroi dell'epoca, John Carter non è assolutamente messo in difficoltà dal confronto con i Marziani Verdi che lo catturano e poi lo accolgono nei loro ranghi per via delle sue doti sovrumane (dovute alla bassa gravità di Marte): la sua civilizzazione gli permette di avere la meglio sui rozzi ed insensibili Marziani Verdi, esattamente come le sue dozzinali buone maniere saranno sufficienti a fargli guadagnare il rispetto dell'aristocrazia dei Marziani Rossi. Tutto il resto delle situazioni Carter le risolve con la violenza e con un coraggio avventato, anche perché anch'egli è di estrazione culturale medio bassa e non sempre riesce a razionalizzare o a contestualizzare quello che gli succede intorno.

Nonostante la tecnologia quasi magica ancora presente su Marte, il pianeta rosso sta morendo e la popolazione è solo parzialmente in grado di controllarla. In questo mondo pieno di incertezze, la figura eroica di Carter sarà un elemento di unificazione e autocritica per entrambe le società che abitano il Pianeta Rosso.

Sotto le Lune di Marte è un libro culturalmente datato, con soluzioni narrative ingenue ma anche con un intreccio che, per quanto classico, non è necessariamente banale. Il dettaglio e la fantasia con cui Burroghs si dilunga nel descrivere l'ambiente e le culture marziane è encomiabile, anche se nelle sue idee si può ancora sentire l'eco della cultura del buon selvaggio e delle storie popolari sull'Africa Nera ed il West.

La traduzione italiana del libro (si può trovarlo sia con il titolo originale di Sotto le lune di Marte, sia con quello di La Principessa di Marte, che poi sarebbe il nome di una edizione espansa uscita nel 1917) è sicuramente più scorrevole e rifinita di quella in inglese, che invece è scritta in maniera molto colloquiale, con una prosa rozza e sbrigativa che, si dice, fosse identica allo stile espositivo di Burroghs. Proprio questo stile semplice e diretto fece la fortuna dello scrittore, avvicinandolo ai lettori meno forbiti ed acculturati, che erano lo zoccolo duro del pubblico pulp.

Su Project Gutenberg è disponibile gratuitamente la versione digitale del romazo del 1917, inclusiva delle illustrazioni di Frank E. Schoonover. Una lettura semplice ma al tempo stesso fondamentale per chi ama la fantascienza a metà tra il fantasy e la space opera.

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