mercoledì 27 luglio 2011

Lauren Moret: i rischi delle contaminazioni dal Giappone

Il melt-down di Fukushima continua e i dati scientifici rilevano un costante aumento della contaminazione nelle catene alimentari di Cina, Giappone e America del Nord. Ovviamente si tratta di valori qualche migliaio di volte superiori alla norma, paragonabili alla contaminazione che si ha facendo una scientigrafia o altri esami radioterapici. Per chi non lo sapesse (e mi auguro siate in tanti) la scientigrafia è tutt'altro che priva di rischi: prevede il non contatto con donne incinte e bambini piccoli per un paio di giorni ed il divieto di concepimento per alcuni mesi. Il problema è che a differenza di un esame medico che utilizza isotopi che il nostro organismo può metabolizzare, la contaminazione di Fukushima è data dal Cesio, un metallo pesante (come il Piombo o il Mercurio) che si deposita nelle ossa e nei tessuti di chi lo assume e ci rimane emettendo radioazioni per i successivi 60 anni. L'assunzione giornaliera di sostanze contaminanti (a tutti gli effetti scorie) non fa che aumentare la saturazione di questo isotopo, facendo diventare una certezza un rischio statistico di ammalarsi gravemente che in medicina è marginale.

Ecco cosa dice Lauren Moret sulla questione. Per chi non lo sapesse la Moret è un'autorità nel campo degli impatti biologici delle radiazioni ed è colei che ha denunciato i rischi per la salute e l'ambiente sull'uso di armi all'Uranio impoverito in dotazione alla NATO.



Gli articoli da cui è tratto questa intervista sono stati pubblicati il 17 ed il 26 Luglio dall'Examiner e fanno un bilancio piuttosto sommario anche delle morti da contaminazione avvenute in Giappone sino ad oggi. L'Examiner annuncia anche che il governo, ora che è obbligato a rendere conto al monitoraggio delle nazioni unite sulla crisi, ha vietato con una legge di parlare negativamente dell'evento. La motivazione ufficiale è di non far scatenare panico o disordini.

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