martedì 8 febbraio 2011

Sandy Bridge: il flop che costerà caro a tutti

Dopo anni di accondiscendenza, Intel è finalmente riuscita a tirare fuori un'architettura innovativa, in grado di ristabilire un nuovo equilibrio nello sviluppo dell'elettronica di consumo e dell'informatica. Sandy Bridge è una CPU multicore comprensiva di accelerazione grafica on-die. Una sorta di System on a Chip come le architetture ARM che si candida come riferimento pensato per i sistemi Windows, MacOSX, i Media Center e, pensiero stupendo, le prossime console.

Purtroppo l'architettura Sandy Bridge ha dei grossi difetti, che hanno obbligato Intel ed alcuni produttori come Asus, Toshiba e Gigabyte ad effettuare richiami in massa dell'hardware, con una perdita di diversi miliardi di dollari. Una delle idee più innovative dell'ultimo ventennio rischia di morire sul nascere per una svista piuttosto grossolana, forse motivata dalle esigenze fiscali di una Intel sempre più schiacciata tra ARM e la recessione.

L'idea di Sandy Bridge è innovativa: uscire dalla logica da assemblato per inziare a promuovere architetture più coese e meno variabili, con prestazioni e capacità grafiche facilmente prevedibili e misurabili. Non è un caso che l'idea è piaciuta anche alla Games Industry: Valve userà Sandy Bridge come reference platform per i suoi prossimi titoli (questo garantirà compatibilità con qualsiasi notebook uscito da gennaio 2011 in poi) e anche Ubisoft ed EA si stanno muovendo in tal senso, promuovendo una piattaforma standard, che sotto certi versi sarà come una console con un'evoluzione leggermente più veloce (si parla di cicli generazionali di 2 anni, 2 anni e mezzo) ma a costi altrettanto contenuti.

Se il progetto fallisse per il danno d'immagine ci perderemo tutti. Sandy Bridge vuol dire computer che consumano meno, più efficienti in termini di calcolo (il 33% in più rispetto ai vecchi Intel), un supporto hardware pressoché standardizzato, meno problemi tecnici per usufruire dell'intrattenimento (anche se fosse solo per i video FullHD) e un decisivo svecchiamento del panorama PC/Mac, ormai stagnante più che mai.

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