venerdì 4 marzo 2011

Si restringe ancora il margine medio su App Store

La maggiore diffusione di applicazioni rende sempre più proibitiva la capacità di spiccare tra l'affollatissima massa dei vari marketplace. App Store è il più affollato e quindi i cambiamenti sono più evidenti. Apple questo giovedì ha annunciato di aver pagato ricavi per circa due miliardi di dollari (quindi già al netto del 30% di royalty per il servizio). Al momento ci sono circa 400.000 apps su AppStore. Qual'è stata la prospettiva di ricavo medio per un'applicazione sin'ora?


Circa 5.000$ dollari. Sono ricavi lordi, quindi valori da cui detrarre tasse e costi di gestione aziendale. Il 36% in meno rispetto a quanto scrissi ad Ottobre 2009, dove la media era 7700$ su 91.000 applicazioni e gli incassi lordi di App Store erano appena arrivati al miliardo. In quel caso le royalty erano incluse. Anche a fare le dovute conversioni è chiaro che con una stima (peraltro cautelativa) quadrupla rispetto al 2009, il valore è poco più che raddoppiato.

Ovviamente si tratta di un conto della serva: la forchetta è ampissima ma con percentili molto sbilanciati verso le fasce basse. La valutazione tiene conto delle applicazioni totalmente gratuite (che sono diminuite moltissimo rispetto al 2009, lasciando spazio al gratuito come breve periodo di promozione) ma non dei ricavi da Ads (è quasi impossibile capire quali applicazioni ne fanno uso ed i servizi sono molteplici). E' un indicatore per capire come si distribuisce la ricchezza media e misurare l'efficacia di AppStore come mercato. Bisogna tener conto che il budget medio per un giochino commerciale è passato dai 30.000$ ai circa 70.000$ attuali (promozione, ormai obbligatoria, esclusa), con tempi di sviluppo che ormai si estendono anche oltre i 6 mesi. Per le applicazioni la situazione è più stabile e si continua a rimanere più o meno attorno ai 10.000$, gestibili mediamente in due mesi. I tempi di approvazione sono diventati umani ma continuano ad avere un overhead consistente per i team più piccoli: la media è di circa 11 giorni per le mie esperienze dirette.

Il grafico termina a Ottobre 2010. Durante le festività del 2010 si è arrivati a 400.000 Apps.
Come potete notare i download crescono proporzionalmente alle dimensioni dell'offerta.

Non a caso il 2010 è stato l'anno delle liquidazioni più o meno illustri, sia nel publishing che nella produzione, e molte realtà anche di apparente (o millantato?) successo che erano molto verticalizzate su questo unico settore hanno inziato a differenziare verso piattaforme analoghe (in alcuni casi con un ritardo spaventoso ed irresponsabile, aggiungerei), oppure hanno semplicemente iniziato le pratiche di cessione a business più articolati, in grado di tamponare i rischi con maggiore efficienza.

Non voglio fare polemica su come Apple spinga i propri numeri ma è chiaro notare come la corsa al sensazionalismo cozza un po' col servizio offerto ai clienti (che viene fatto pagare comunque molto caro): attirare più sviluppatori manipolando l'esposizione dei numeri e rendendoli molto più opachi del necessario provoca sicuramente un vantaggio marketing ad Apple che vede comunque crescere i ricavi delle royalty. Un po' meno a chi lavora sul suo store, che ha sempre più difficoltà a vendere per il rumore di fondo.

Ricordate che dicendo questo vado anche contro i miei stessi interessi. Potrei semplicemente fingere entusiasmo e promettere una fetta di quei due miliardi a chiunque.

Forse sarebbe valsa la pena ristrutturare il vecchio post alla luce di alcune nuove tendenze ma in questi giorni il tempo è tiranno. Lo farò in futuro!

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