Engadget pubblica un'anteprima di Mac OS X Lion, un'update piuttosto marketing, che conferma le idee degli analisti su un OS X sempre meno nelle strategie della Mela. La preview ve la leggete qui, che ora parliamo di una mia grande delusione.
Vi presento Mac OS 9 (1999): un sistema mono-task che girava ad una risoluzione piuttosto bassa. Quasi nessun Mac User odierno l'ha usato. All'epoca molti italiani non avevano nemmeno una connessione ad Internet!
Nonostante fossero passati 15 anni, l'interfaccia era ancora del tutto simile a quella del primo Mac OS del 1984 (a sua volta derivato dal Lisa Office System 1):
Muoversi tra le finestre e raggiungere il menù in alto o il piccolo angolino in basso per ridimensionare una finestra era una cosa piuttosto facile. I pixel erano grandi, i DPI dello schermo (e dei mouse) erano sufficientemente bassi per muoversi velocemente da un lato all'altro dello schermo con gestualità minime. Con gli schermi a bassa risoluzione questa GUI era così funzionale che la copiarono tutti: l'Atari ST, l'Amiga, persino il Geos su C64. La barra dei menù in alto aveva un senso: era logico avere le funzionalità dell'unica applicazione che era attivamente in esecuzione direttamente sullo schermo. Le altre applicazioni sullo sfondo erano di fatto sospese sino a quando venivano riportate in primo piano.
Vi presento MacOS X Leopard (2007). Il più avanzato sistema operativo del mondo (ancora per poco), in versione Full HD con Xcode 3 aperto (ovvero l'inferno delle finestre):
Qui le cose sono molto diverse. Proporzionando gli screenshot, gli hotspot quasi non si vedono. Il grip per ridimensionare la finestra è diventato molto più piccolo. Questo perché la densità dei pixel (e quindi lo spazio che deve percorrere il mouse) è molto maggiore. XCode 3 ha fatto capire ad Apple che oltre al consumatore che dispone la finestra del browser o di iTunes poche volte al giorno e le lascia lì sul desktop, ci sono dei creatori che hanno seriamente bisogno di un'interazione più ergonomica con l'ambiente di lavoro.
Lavorare con XCode 3 era un faticoso avanti e indietro tra i menù e le finestre, la caccia di grip e striscioline di schermo microscopiche (16 o 24 pixel, anche in FullHD!). Poi succedeva che magari dovevi ridimensionare orizzontalmente la finestra in alto a destra e ti trovavi costretto a doverla prima spostare perché non c'era spazio per trascinare la grip. Imparavi a memorizzare decine di shortcut per non ritrovarti con il braccio indolenzito dopo una giornata di lavoro, tanto ampi dovevano essere i movimenti per percorrere tutti quei pixel. Convivere con questi vecchiettismi non è mai stato un grosso problema per la maggioranza degli utenti, ci si abitua a cose peggiori (tipo il Program Manager di Windows). Il problema è che XCode ha centinaia di funzioni.
Come dicevamo, Apple ha in qualche modo riconosciuto il problema e "condensato" XCode (a partire dalla versione 4, solo l'anno scorso) in un'unica finestra, rendendo possibile il resizing laterale di quasi tutte le finestre, che ora sono semplici pannelli dentro una finestra più grande. Un palliativo per far star buoni i power user che però limita molto la flessibilità della GUI iniziale.
Per chi ha bisogno di barcamenarsi con diverse applicazioni, il problema della gestione delle finestre rimane. Da molti anni. A chi non è capitato di usare due applicazioni sul desktop e di confondere i menù dell'una con quelli dell'altra? Commetterò questo errore almeno un paio di volte al giorno.
In tutta coscienza, non credo che nel 2011 la famigerata usabilità di MacOS X sia sostenibile come un tempo. Sicuri che possiamo aspettare ancora? Sono già passati 27 anni.
Per fare un esempio nell'84 i telefoni erano fatti così:
Non è che c'è poi questa grande differenza, no?
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