Sempre peggio in Giappone, dove non si può che assistere impotenti al melt-down radioattivo più grave della storia dell'uomo. Si era letto anche sui nostri quotidiani che c'è un sentimento antigovernativo, sopratutto a Tokyo, dove la gente non crede più alle minimizzazioni del governo. Ma quanto durerà prima che ci si convinca che va tutto bene? Senza rischi immediati è difficile costringere la gente normale a fare la spesa col dosimetro per almeno 30 anni, ammesso che prima o poi si riesca a spegnere o schermare il reattore.
Michio Kaku è convinto che ormai una risoluzione in tempi brevi sia da escludere e alla CNN propone una visione tristemente logica di come andranno le cose da qui a qualche decina d'anni nelle regioni limitrofe ed in particolare a Tokyo, ormai ufficialmente dentro la zona rossa del reattore.
Retrospettivamente tutte le polemiche sulla malgestione dell'emergenza a Chernobyl sembrano piuttosto sterili. Anche il "nostro" reattore è ancora in melt-down ma almeno è coperto.
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