mercoledì 20 aprile 2011

Cosa ci lascerà la bolla del social?


Visto che ci sono già precisi segnali che la speculazione stia rallentando, qualcuno su Bloomberg Businessweek inizia a chiederselo. Sarebbe da capire se è tutto correlato a quel banner che implora di utilizzare la loro app per iPad quando il loro sito è comodamente utilizzabile senza.

Dov'è esattamente l'hype, questa volta?
This time, the hype centers on more precise ways to sell. At Zynga, they're mastering the art of coaxing game players to take surveys and snatch up credit-card deals. Elsewhere, engineers burn the midnight oil making sure that a shoe ad follows a consumer from Web site to Web site until the person finally cracks and buys some new kicks.

Lo scenario è crudele ma corretto. Cosa rimarrà di questa bolla? Steve Perlman, il fondatore di OnLive si agita quando glielo chiedono, perché in fondo nemmeno lui che ha fatto mezzo miliardo di dollari vendendo una Web TV a Microsoft sa rispondere. Si gode i soldi, questo si. Non lo sanno fare i grandi guru chiamati Want, ovvero i visionari che stanno creando questi sistemi compulsivi basati sull'analisi comportamentale e psicologica del bestiame da Facebook. I Want sono persone che hanno poco a che fare sia con la tecnologia che con l'economia, eppure sono spesso tutto quello che determina le sorti delle nuove start-up tecnologiche. Nonostante siano matematici creano dei modelli piuttosto empirici, basati sul senso comune più che su sistemi stabili e riproducibili, anche perché alcune tecnologie determinanti per l'efficacia di certi modelli (i sistemi di indexing dei crawler web, ad esempio) sono segreti industriali custoditi gelosamente e costantemente modificati. Sin'ora i risultati ottenuti non sono sempre eccellenti.

Molti sono sicuri che la fine sia piuttosto vicina perché gli investitori privati inziano a dare soldi ad inziative come Colors, una start-up che fa del social sharing delle foto geolocalizzate la sua missione, con risonanza globale. Il problema è che l'azienda ha appena 7 mesi, non è ancora strutturata e non ha nemmeno un modello di business. Per gli speculatori tutto diventa sempre più competitivo, tanto da spingerli ad azzardare per non regalare un potenziale profitto ai propri avversari.

In tutto questo ci sono dei Want che pensano in grande, forse troppo in grande. Trovare finanziamenti per un sistema operativo che si occupi di correlare tutte le informazioni possibili tra il genoma, le malattie e la fisiologia umana è troppo, anche se a tirare le fila dell'azienda c'è un ex di Facebook che tentava di rendere utili tutti quei dati personali. Credo che il problema sia proprio la parola "Sistema Operativo": ormai anche un bancario può intuire che forse stai prendendo una strada sbagliata. Anche se l'idea è buona, come lo è quella della pace nel mondo.

Il metro di paragone del successo sembra essere solo il profitto economico a breve termine, tanto che molti esimi start-upper hanno perso quasi il contatto con la realtà. Più di una persona (in molti casi veterani che già hanno vissuto una bolla) parlano di una vera e propria macchina dal moto perpetuo della finanza imprenditoriale. Sarà così? In realtà a quanto sembra, nonostante le stanze di Google e Facebook si stiano svuotando da un bel po' di tempo, poco di quello che abbandona le due più grandi realtà del web odierno riesce a realizzarsi in qualcosa di stabile e duraturo. In poche parole, si genera pochissima nuova occupazione e chi non ha in mano un'aziendina, inzia ad aver più di qualche dubbio sul fatto che convenga restare nel settore. Anche perché un po' tutti iniziano a tagliare, anche se discretamente.

Intanto il landscape tecnologico si impoverisce sempre di più di competenze reali, perché i Want fanno veramente molta fatica a produrre, non essendo persone in grado di farlo. Però tutti vogliono essere Want che è più figo e facile. Si inzia a confrontare la Sylicon Walley con Hollywood. Dove gli attori fanno i produttori, le idee stagnano e competenze specialistiche e capitali si perdono. Solo che Hollywood esiste da un secolo ed ha una certa solidità, non paragonabile da un settore industriale nato da quattro, cinque anni.

Il paragone col passato è impietoso:
Dial back the clock 25 years to an earlier tech boom. In 1986, Microsoft, Oracle (ORCL), and Sun Microsystems went public. Compaq went from launch to the Fortune 500 in four years—the quickest run in history. Each of those companies has waxed and waned, yet all helped build technology that begat other technologies. And now? Groupon, which e-mails coupons to people, may be the fastest-growing company of all time. Its revenue could hit $4 billion this year, up from $750 million last year, and the startup has reached a valuation of $25 billion. Its technological legacy is cute e-mail.
Il terrore di molti è che anche le tecnologie abilitanti alla base di questi business ne risulteranno impoverite: se per l'uomo comune il web è Facebook e la mail è Groupon, il declino di questi servizi sancirà il declino dell'utilità di Internet agli occhi dei molti che ne fanno un uso meno profondo. Pensiero radicale ma è difficile dargli torto.

Mia madre che ha 60 anni non ha ben chiaro dove inzi Internet o finisca Facebook. Diciamo che non sa nemmeno separare entrambi dal PC. Se le verrà meno la possibilità di farsi i fatti degli altri, probabilmente non accenderà più il PC. Basta pensare che ha già decretato che l'E-Mail sia una cosa inutile, tanto tutte le persone con cui vuole essere in contato sono su Faccialibro. Valle a spiegare i pregi della posta certificata, dei servizi al cittadino o dell'importanza di avere dei canali neutrali di comunicazione.

Parzialmente ci siamo già passati: il tramonto di MySpace ha sancito anche il declino della musica indie che fa soldi partendo dal web. Adesso gli indipendenti invece di vendere Album su iTunes si litigano qualche decina di dollari sui servizi di streaming gratuito.
There have always been foundational technologies and flashier derivatives built atop them. Sometimes one cycle's glamour company becomes the next one's hard-core technology company; witness Amazon.com's (AMZN) transformation over the past decade from mere e-commerce powerhouse to e-commerce powerhouse and purveyor of cloud-computing capabilities to other companies. Has the pendulum swung too far? "It's a safe bet that sometime in the next 20 months, the capital markets will close, the music will stop, and the world will look bleak again," says Bridgescale Partners' Cowan. "The legitimate concern here is that we are not diversifying, so that we have roots to fall back on when we enter a different part of the cycle."
L'abbiamo già fatto questo discorso. Il massimo della tecnologia che sin'ora ha prodotto Facebook è stato un compilatore di PHP, peraltro dall'utilità dubbia, visto che ci sono prodotti analoghi sul mercato da anni. Stanno ancora capendo come fare a dare un senso al data mining sui profili personali. Non è un caso che una delle persone chiave incaricate di fare ciò ora sta provando a fare soldi altrove. Twitter è una piattaforma che è più nota per i frequenti crash contornati da una grafica spiritosa che per altro. Non ha ancora un business model per il ritorno economico. Solo lo 0.1% dei suoi contenuti è rilevante per gli utenti, stando alle ultime analisi del suo flusso informativo. Possiamo solo sperare che siano i messaggi che aiutano gli oppressi a coordinarsi durante le rivoluzioni nel terzo mondo, anche se io ho il sospetto che gli insorti comunichino con metodi molto meno proni ad esser disattivati con facilità rispetto a quello che ci fanno credere i nostri pubbliredazionali.

Insomma la sfida sarà ricostruire da ceneri che stanno esaurendo anche il potenziale delle tecnologie sottostanti, lasciando ben poco su cui capitalizzare un nuovo futuro. Visto che 11 anni fa la bolla è scoppiata sul marketing e i banner e questa volta sarà lo stesso, speriamo almeno che la prossima non si rifaccia lo stesso errore.

Anche perché FTP ha compiuto 40 anni e ancora non esiste nulla di migliore in grado di rimpiazzarlo.

Questo si che è un problema!

[L'articolo in versione integrale]

3 commenti:

  1. I tuoi commenti agli articoli della stampa internazionale sono delle preziose segnalazioni. Ma come fai a scovare pezzi così interessanti?

    Sono un bel leggere, oltre che molto informativi!

    E' possibile avere il feed solo di queste selezioni?

    Grazie!

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  2. Beh, grazie ma di certo non è merito mio. Tra le altre cose questo pezzo è andato online senza revisione... Blogger non è molto affidabile a volte.

    I contenuti li trovo a colazione: la mattina scorro i siti (o giornalisti in particolare) che producono contenuti interessanti sulle nuove tendenze nel settore tecnologico e che si dimostrano mediamente abbastanza neutrali nelle opinioni.

    Di solito non li leggo subito ma ne tengo traccia per approfondire in un secondo momento.

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  3. Ehm... "abbastanza" senza "mediamente" :)

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